Di Riccardo Ciocci
La Sprint Retrospective, così come ogni evento Scrum, ha come fine ultimo il creare valore per chi vi partecipa.
Dopo aver capito l’importanza del why rispetto al what nel precedente articolo, i miei sforzi si sono concentrati al capire quale valore portare alla retrospective.
È facile leggere la guida Scrum per apprendere che le attività devono stimolare i membri dello Scrum Team al confronto, portare tutti a condividere quella opinione in più che fuori dalla retro non avrebbero espresso.
Come già anticipato nello scorso articolo, il tool principale che utilizzo per le attività di retrospective, su consiglio della mia mentore Anna Di Girolamo, è Mural.
Questo tool aiuta moltissimo l’apertura del team in quanto molto interattivo e di facile comprensione.
Ma come strutturare le attività da portare in fase di Retrospective?
In mio soccorso è arrivato una richiesta, quasi uno scherzo, che i Developers hanno chiesto ad Anna prima del mio arrivo:
“Anna, ma il nuovo Scrum Master ci fa giocare?”
Lì ho capito in che ambiente mi stavo inserendo e quale fosse il primo valore che dovevo dargli: la Retrospective non doveva essere una rottura.
La Retrospective non doveva essere una riunione ripetitiva dove forzatamente il team è obbligato a farsi le stesse tre domande nella stessa forma: Cosa è andato bene nello scorso Sprint? Cosa è andato male? Cosa facciamo per migliorare?
Fermo restando che queste sono le domande principali che ci si pone nella Retrospective, la principale innovazione che ho portato è stato il tone of voice di queste attività.
Dalla prima board per la Retrospective ho creato delle metafore per le attività strutturandole su un unico tema.
Quali temi? Ovviamente i più leggeri e divertenti. Dalle ricorrenze (Restrospective di Halloween, Natale, Capodanno, …), ai temi più disparati (Black Friday, Sanremo, banda di rapinatori, …) cercando sempre di trovare qualcosa di coerente a discorsi/eventi che accadono durante lo Sprint in corso.
Sulle attività si costruiscono metafore che siano coerenti con il tema proposto, seguendo preferibilmente uno storytelling.
Tutto questo per rendere le ore di Retrospective divertenti, creando un clima distensivo all’interno del team dopo la Sprint Review attraverso il gioco.
Cosa ha portato tutto questo? Lo vedremo nel prossimo articolo, dove vedremo esempi di attività e alcune reazioni dello Scrum Team.